La magia del Castello di Chenonceau: dove le Dame hanno riscritto la storia sulla Loira

La magia del Castello di Chenonceau: dove le Dame hanno riscritto la storia sulla Loira

Luca Antonelli

Novembre 29, 2025

La silhouette del castello si allunga sul fiume e la superficie dell’acqua replica archi e pietra chiara, restituendo un’immagine che è insieme fotografia e progetto scenografico. Alla confluenza di storia e paesaggio, il Castello di Chenonceau mostra un profilo sospeso sul Cher, dove la galleria appoggiata agli archi sembra galleggiare. Entrare qui non significa solo vedere stanze antiche: significa attraversare spazi pensati per essere guardati, con arazzi, camini imponenti e composizioni floreali che rendono ogni sala viva. Un dettaglio che molti sottovalutano è il ruolo delle fioriture: le decorazioni floreali non sono solo estetica, ma fanno parte della conservazione storica e dell’immagine pubblica del luogo.

All’esterno, due giardini rinascimentali si rispondono a distanza ravvicinata: il giardino di Diane, con parterre geometrici e prospettive ordinate, e il giardino di Caterina, dall’impronta più intima e “all’italiana”, con fioriture morbide che incorniciano la facciata. Gli ambienti interni mantengono un equilibrio tra spettacolo e funzione: si percepisce cura scenografica nelle camere con letti a baldacchino e negli spazi che celebrano il potere. Un fenomeno che molti notano solo visitando è la luce laterale sulla galleria: cambia il volto delle sale, mette in evidenza i pavimenti a scacchiera e modifica la percezione dello spazio nel corso della giornata.

Una storia al femminile che ha segnato Chenonceau

Il destino di Chenonceau è segnato da figure femminili che hanno modellato l’edificio e la sua funzione politica. Nel XVI secolo Katherine Briçonnet dirige i lavori del corpo centrale, ponendo le basi dell’assetto architettonico che perdura. Successivamente il re Enrico II cede la tenuta a Diane de Poitiers, che promuove la costruzione del ponte sul Cher e disegna un giardino geometrico e raffinato. Alla morte del sovrano la custodia passa a Caterina de’ Medici, che trasforma il ponte nella Grande Galleria e utilizza il luogo come base di potere e rappresentanza, installando anche il celebre Gabinetto Verde.

La magia del Castello di Chenonceau: dove le Dame hanno riscritto la storia sulla Loira
La magia del Castello di Chenonceau: dove le Dame hanno riscritto la storia sulla Loira – hotellagriglia.it

Il comportamento delle proprietarie successive racconta stagioni diverse: Louise de Lorraine veste il castello di lutto dopo l’assassinio del re, mentre nel Settecento Louise Dupin apre salotti illuministi e protegge l’edificio durante la Rivoluzione con scelte pragmatiche. Nel Novecento la proprietà passa alla famiglia Menier, che utilizza gli spazi come ospedale durante la Prima Guerra Mondiale; durante la Seconda Guerra Mondiale la Grande Galleria assume una funzione concreta di passaggio tra zone divise, un aspetto che sorprende chi visita per la prima volta. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è proprio la stratificazione d’uso: caso dopo caso, le donne che hanno governato Chenonceau hanno trasformato l’architettura per rispondere a esigenze politiche e sociali.

Cosa vedere e informazioni pratiche

La visita si concentra su alcuni elementi chiave: la Grande Galleria di circa 60 metri sospesa sull’acqua; le camere di Diane de Poitiers e di Caterina de’ Medici, con arazzi fiamminghi e camini monumentali; la Chambre des Cinq Reines con ritratti e dettagli rinascimentali; le cucine incastonate nei piloni del ponte e la piccola cappella con vetrate colorate. Il castello è noto anche per le composizioni floreali fresche allestite dal team interno, un dettaglio che rende ogni sala viva. Un dettaglio pratico che spesso serve: la terrazza del giardino di Diane e il sentiero lungo il fiume sono i punti migliori per le fotografie.

Chenonceau si trova nella Valle della Loira ed è accessibile tutto l’anno con orari variabili; conviene verificare sul sito ufficiale prima di partire. In treno si arriva con TGV da Parigi a Tours o Saint-Pierre-des-Corps e poi con un TER fino alla stazione di Chenonceaux, a pochi minuti a piedi. In auto si raggiunge dall’A10 o dall’A85 con uscita Bléré/Chenonceaux; parcheggi generalmente disponibili e spesso gratuiti. Biglietti per adulti si aggirano indicativamente tra 17 e 19,50 euro, con riduzioni e audioguida a pagamento; prenotare online aiuta a evitare le code. Per chi arriva in bici esistono itinerari Loire à Vélo e Cher à Vélo che conducono vicino al cancello. Servizi in loco includono ristorante, crêperie e aree picnic, oltre a percorsi accessibili al piano terra; cani ammessi nei giardini al guinzaglio e nelle sale solo in trasportino. Un consiglio pratico: entrare appena apre o verso la chiusura riduce la folla e lascia godere l’acqua più calma, un’immagine che resta impressa nella visita.

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